Apprezzabile questo mistery, ed. Il Seme Bianco, 2019, che si dipana tra Torino, Marrakech e Samarcanda, con al centro un misterioso manoscritto. Il romanzo di Guerrini ha il pregio di tessere riferimenti storici e letterari con costruzioni di fantasia, che nondimeno hanno il loro fascino e la credibilità letteraria, che è una sublime verità.
Fra i tanti richiami del libro, quelli relativi al Marocco e a Samarcanda instillano la curiosità del viaggiatore, e poi attraverso questo testo scopro anche il matematico, astronomo, poeta e filosofo persiano Omar Khayyam, nato nel primo secolo del millennio scorso. Eccezionali le sue quartine che furono tradotte anche in italiano e che il libro tesse con sapienza all’interno della storia. Esiste un’eccellente traduzione italiana. Ecco una citazione: “Coloro che furono oceani di perfezione e di scienza / E per virtù rilucenti divennero lampade al mondo / Non fecero un passo nemmeno di questa notte scura: Narrarono fiabe per ricader nel sonno”. E da un testo Einaudi “O cuore, fa conto d’avere tutte le cose del mondo / Fa conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde / E tu su quell’erba verde fa conto d’esser rugiada / Gocciata colà nella notte, / e al sorger dell’alba svanita”.