In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, L’anello afghano, abbiamo voluto incontrare Massimo Zizza, farci raccontare un poco della sua vita e del suo ultimo libro. In poche ed intense righe, tra confessione e referenza, queste le parole dell’autore.
“Il mio bellissimo lavoro, controllore del traffico aereo, mi ha concesso il privilegio di dedicare molto del mio tempo ai figli. Lo sport, calcio, tennis, sci, pesca subacquea, hanno contribuito a rendere dinamica la mia vita. Sono stato soccorritore e autista per anni con la croce rossa e allenatore di calcio con patentino della federazione italiana gioco calcio. Ho il brevetto di pilota di aliante e ho calcato, a livello amatoriale, le scene teatrali in commedie brillanti. Tutto sommato anni vissuti intensamente. Alla soglia della pensione, un viaggio in Palestina ha smosso qualcosa che probabilmente covavo dentro di me da tempo.
Al ritorno ho scritto il mio primo romanzo, La tentazione e il dubbio, un romanzo storico ambientato nel primo secolo proprio in Palestina. Un anno dopo ho pubblicato il seguito, La Collina di Ain Karim, con il quale sono stato finalista a Savona per il premio letterario “Insieme nel mondo”. Ho scritto alcune commedie teatrali brillanti che hanno avuto un ottimo successo di pubblico, Matrimonio a Trastevere, ambientata nella Roma della fine dell’ottocento e 1934, via dello Statuto che ha registrato il sold out al cinema Imperiale di Guidonia nel mese di maggio. A Gennaio ho presentato il mio terzo romanzo, L’anello afghano. L’idea è fiorita al ritorno dall’Afghanistan di Alessandro, il terzo figlio, alpino mitragliere sul blindato Lince. E’ lui il personaggio, con nome di fantasia, protagonista della storia che inizia a Belluno dove è di stanza il 7° Reggimento Alpini. La vita del soldato è improvvisamente sconvolta da un episodio di violenza che lo riporterà indietro nel tempo, durante i sei mesi trascorsi in quella terra ostile e tanto diversa dal nostro mondo. Il romanzo si muove lentamente, nella routine che ha visto migliaia di nostri militari avvicendarsi presso le basi italiane sul suolo afghano. Poi sale improvvisa la tensione allorché si incrociano i destini dell’alpino e alcuni personaggi propri di un ambiente saturo di violenza e miseria. Per qualcuno la vita prenderà inesorabilmente una via inaspettata e drammatica.”
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