“Italia diseguale. Poveri e ricchi nel Belpaese” il nuovo libro di Daniele Poto

L’autore
Daniele Poto, giornalista, scrittore e ricercatore, si occupa di legalità, socialità, sport e gioco d’azzardo. Ha
all’attivo diciotto libri che oscillano tra letteratura e saggistica, tra cui Le mafie nel pallone (Edizioni Gruppo
Abele, 2010). Impegnato in Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), gira l’Italia cercando, con
alterni risultati, di spargere semi di sensibilità civile e culturale.

«L’Italia e un paese ricco abitato da poveri o un paese povero abitato da ricchi?». La domanda, volutamente provocatoria, percorre il libro di Daniele Poto, uscito lo scorso 27 gennaio per i Ricci delle Edizioni Gruppo Abele, che Lettori Virali presenterà il 14 aprile, alle ore 18,30 al MITO Bar di Via dei Ciclamini 136, Roma.

Italia-disegualeLa crisi in fondo è riassunta dalla lettera D: disoccupazione, diseguaglianza, distribuzione della ricchezza. Tre indicatori che riconducono all’esito finale: la povertà.
L’autore muove la sua analisi dalla povertà che attanaglia l’intero pianeta addentrandosi, come un racconto di avventura, nei meandri delle ragioni politiche e strutturali della crisi dell’Italia: un paese di vecchi e nuovi poveri, sei milioni in totale, con il rigonfiamento di una classe media che si inabissa portando involontariamente a fondo l’economia e che lo Stato colpevolmente non sostiene.

Con dati e esempi, Daniele Poto mette in mostra mancanze e contraddizioni di questo nostro Paese, in cui i pochi ricchi si contrappongono sempre di più ad un numero crescente di poveri, in un excursus in grado di fornire una visione generale dell’attuale crisi in atto. Dal PIL al FIL, indice di felicità, nella particolare classifica stilata del World Happiness Report, l’Italia è al cinquantesimo posto. Dopo di noi, in Europa, solo la Grecia, sconvolta da una crisi economica di dimensioni ben maggiori. Che ne è stato, quindi, del Belpaese?

Per arrivare alla meta finale il testo affronta la povertà da molteplici punti di vista, che diventano altrettanti capitoli: la politica drogata dei derivati, l’accanimento sulle pensioni, la politica fiscale, lo “sfogo” della beneficenza, il mancato reddito di dignità o di cittadinanza, l’incidenza della criminalità e della corruzione a livello endemico, il familismo imperante, lo scenario internazionale, l’etero-direzione del Brussels Group e molto altro ancora.

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Gianluca Giura

Innamorato di Marilyn Monroe, Bob Marley, Fabrizio De André, della Roma e di Francesco Totti. Avvocato con un Master in Giurista d’Impresa, presta il suo tempo come funzionario pubblico. Incapace di risolvere qualsiasi problema si è dato alla compilazione di liste della spesa “copia e incolla” e canzoni di 4° ordine di cui qualche volta ama vantarsi.