Per lei è stata in assoluto la più bella presentazione del suo libro, per il pubblico che l’ha ascoltata con attenzione e in silenzio, un viaggio emozionante alla scoperta di una persona prima, di una scrittrice poi, che attraverso i suoi occhi ha messo a nudo la sua anima e ci ha fatto conoscere tante storie di persone incontrate in giro per il mondo.
È questa in sintesi l’essenza della presentazione de “Il tempo di uno sguardo” (edito da GIV) il libro che Paola Pellai ha presentato giovedì 23 marzo a Roma, alla Domus Sessoriana, insieme a tanti Lettori Virali che hanno ascoltato le sue storie e osservato le foto, scattate con una macchinetta non professionale, talmente piccola e leggera da sembrare un giocattolo. Perché, come Paola ci ha detto, questo è un viaggio che possono fare tutti. In effetti, le sue belle foto incantano e hanno il pregio di catturare i volti e le pose delle persone; ma soprattutto si riempiono di significato e scavano nel profondo di queste persone grazie alle parole con cui Paola racconta la storia di ognuno di loro.
C’é Georges il soldato di Atene sulla copertina che, immobile di guardia al Palazzo Reale, versa lacrime per la lontananza dalla sua amata; c’è Marina che ha abbandonato gli studi televisivi per dedicarsi all’arte di strada e allestire per le vie di Milano il suo palcoscenico, con la scenografia dei girasoli; c’è Mario, il barbone che vive sulle sponde del Tevere, con una valigia piena di ricordi e la foto del suo Papa Woytila alle spalle; ci sono Juanito e Marcela che hanno lasciato la ricca Malaga, scegliendo di vivere a Ibiza, perché l’amore non ha bisogno di convenzioni; ci sono i coniugi napoletani che stanno insieme da una vita grazie all’accondiscendenza di chi ha deciso di far durare il matrimonio.
E ci sono tante altre storie che ci parlano della varietà dell’animo umano, scavano nella sua profondità, ci fanno conoscere le persone che Paola ha incontrato nei suoi viaggi e insieme ci fanno scoprire la cultura dei Paesi in cui queste persone vivono, rivelando le relazioni di cui si nutrono gli uomini e la terra che essi abitano.
In questo viaggio di fotostorie alla scoperta dell’Europa, i sentimenti sono i protagonisti assoluti, dominati dalla solitudine, intesa come condizione di isolamento dagli altri per cercare un rapporto con se stessi. E, sempre secondo Paola, saper recuperare il tempo in cui si è soli è fondamentale per recuperare noi stessi perché “Se hai radici ben piantate, non ti pieghi a nulla, neppure alla solitudine”.
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