All’interno del Primo Festival della Nonviolenza – IndiscriminataMente, che vedrà il suo evento principale svolgersi il giorno 29 giugno, dalle ore 19.00 in Piazza Matteotti, Guidonia, Lettori Virali interverrà con l’evento incontro con l’autore e avrà, quindi, il piacere di presentare due splendide realtà del territorio. Saranno infatti ospiti del gazebo dell’Associazione gli autori Roxana Lazar e Guglielmo Cassiani Ingoni dalle ore 20.00.
Roxana Lazar presenterà il racconto vincitore della 12/a edizione del Premio Lingua Madre, dal titolo “Le pareti avevano le orecchie”, opera autobiografica sull’inizio della rivoluzione contro Ceausescu. Roxana è stata premiata dal direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia nella giornata conclusiva del Salone del Libro di Torino, dedicato al tema “Oltre i confini”. Il Premio Lingua Madre è dedicato ai racconti di donne straniere in Italia con una sezione per le italiane che raccontano di straniere. “Le pareti avevano le orecchie” ha vinto con la seguente motivazione: «Per la capacità di raccontare con lucidità e con prosa controllata un terribile spaccato della Romania di Ceausescu, dove lo sguardo di una bambina è “estraneo” a quanto accade, ma soggetto allo stesso abbrutimento, in cui cani randagi e uomini molestatori conducono vite simili. Il clima persecutorio e di terrore, il degrado materiale e morale della vita in condizioni di mancanza di libertà, è rappresentato con intenso realismo e con grande efficacia espressiva e visiva, attraverso dettagli quotidiani di precisione chirurgica. La lingua è asciutta, tagliente, secca. Il racconto è ben costruito nello spazio e nel tempo. Da un lato l’orrore del ricordo di una bambina, che già aveva imparato che è meglio tacere; dall’altro la figura della nonna infermiera, silenziosa ascoltatrice dei racconti di vita e di dolore delle donne che cercano una voce amica in una dittatura di Stato».
Guglielmo Cassiani Ingoni presenterà il suo primo romanzo “Ho visto l’alba in Armenia”. L’autore riflette attraverso il viaggio sulla propria generazione “Perché la verità è questa: siamo automi che sognano di essere viaggiatori” “Una generazione perduta che si è trovata intrappolata tra una esistenza schematica decisa da altri e una serie infinita di strade chiuse. La mia generazione è stata condannata da qualcun altro a non raggiungere la felicità. Tuttavia nessuno di noi è mai stato messo di fronte ad una scelta sul tipo di vita che sognava di fare. Viaggiando, nel mio piccolo ho scoperto che esiste un modo di vivere diverso da quello che ci viene imposto dalla società”.
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