Mis perros han vuelto di Camilo Venegas Yero

Quino, uno dei cani citati dal poeta Camilo Venegas Yero nella sua poesia

Vi propongo la poesia Mis perros han vuelto (I miei cani sono tornati) di Camilo Venegas Yero, pubblicata il 24 maggio scorso su “El Fogonero”. Dopo la traduzione di un conjunto desaparece (un gruppo scompare), anche in questo caso si tratta della prima traduzione in italiano di questa poesia che dietro il legame di fedeltà tra l’animale cane e l’uomo, presenta la paura ed il coraggio di essere presenti a se stessi.

Mis perros han vuelto

He tenido muchos perros,
algunos con nombres
repetidos.
Les he criado
a cielo abierto
o en los espacios
más asfixiantes.
Han seguido
detrás de mí incluso
cuando yo
ya no tenía a dónde ir.
Aunque mis perros han sido
mucho más fieles
y valientes que yo,
nunca me lo sacaron en cara.
Lamieron mis heridas
y esperaron a mi lado
a que sanara.
Jamás me abandonaron,
ni siquiera
en los dos o tres momentos
en que me he dado por vencido.

Laika, Shadow, Quino, Tristán,
Van Gogh, Quino otra vez,
House, Laika de nuevo,
Dino Buzzati y Jack London:
no pierdan el rastro
que dejamos en la tarde,
no suelten a la noche
una vez
que la hagan su presa.
No nos separemos hoy,
miren que estoy solo
y la neblina ha vuelto.
He tenido muchos perros
y esta noche de lluvia
los ha traído de regreso a todos.
Están echados
delante del silencio.
Esperan mi señal.
Aunque nunca
me lo sacarán en cara,
ellos saben que tengo miedo.

I miei cani sono tornati

Ho avuto molti cani,
Alcuni con nomi
ripetuti.
Li ho cresciuti
a cielo aperto
o negli spazi
più asfissianti.
Sono rimasti
dietro di me
anche quando io
non sapevo più dove andare.
Anche se i miei cani
sono stati molto più fedeli
e coraggiosi di me,
mai me lo hanno rinfacciato.
Leccarono le mie ferite
e aspettarono vicino a me
che guarissi.
Mai mi abbandonarono,
nemmeno
in quei due o tre momenti
che mi detti per vinto.

Laika, Shadow, Quino, Tristán,
Van Gogh, Quino ancora,
House, Laika di nuovo,
Dino Buzzati e Jack London:
non perdete le tracce
che lasciammo alla sera,
non lasciate mai
che la notte
vi faccia diventare la sua preda.
Non ci siamo separati oggi,
guardate come sono solo
con la nebbia che è tornata.
Ho avuto molti cani
e questa notte piovosa
me li ha riportati tutti.
Stanno sdraiati
di fronte al silenzio.
Aspettano un mio segnale.
Anche se
mai me lo rinfaccieranno,
loro sanno che ho paura.

 

Camilo Venegas Yero è nato a Paradero de Camarones, Cuba, nel 1967. Ha studiato teatro presso la Escuela Nacional de Arte de Cubanacán, a La Habana. È stato editore della rivista “El Caimán Barbudo y La Gaceta de Cuba” ed ha diretto il Fondo Editorial Casa, de Casa de las Américas. Dal 2000 vibe in Santo Domingo, República Dominicana, dove ha lavorato come editore e collaboratore di periodici e numerose riviste, tra cui (El Caribe, Pasiones, Hoy, Diario Libre, Estilos y Listín Diario). Inoltre ha lavorato in società e agenzie internazionali come consulente per la comunicazione strategica.

Tra i suoi libri ci sono “Las canciones se olvidan” (1992), “Los trenes no vuelven” (1994), “Itinerario” (2003), “Irlanda está después del puente” (premio Internacional Casa de Teatro 2004), “Afuera” (2007) e “¿Por qué decimos adiós cuando pasan los trenes?” (2012). Nel 2015 è stato insignito del Premio Caonabo de Oro, il più importante riconoscimento conferito dalla Asociación Dominicana de Periodistas y Escritores (ADPE). È socio fondatore del “El Fogonero”, una blog che offre consulenza per la strategie di comunicazione e produzione di programmi.

Moreno Stortini

nato a Bastia Umbra vive attualmente a Roma, funzionario pubblico, interessato da sempre alla musica e da essa condizionato nella vita e nelle scelte. Per lui la musica è poesia, amore per la bellezza, motore della propria vita. Negli anni ’70 il Rock, poi ascolta e legge di Jazz, infine l’America latina, dove vive per un breve periodo e poi frequenta, affascinato dalla musica, dalla storia e dallo studio delle civiltà precoloniali e delle radici africane, indelebili per i popoli delle Ande e dei Caraibi. Conquistato da questo miscuglio di razze, di suoni e di lingue, che interpreta come artefici della creazione di un sentimento nuovo di Musica e di Letteratura, capace di segnare i destini del mondo occidentale e non solo. E, last but not least, l'Afro latino con il jazz, una bomba di suoni e di emozioni che per lui “non ha uguali”. Innamorato di ciò, spende voglia ed emozioni che spera di trasmettere.