Il Senso della Domenica non ha niente a che vedere con i cinque sensi e non puoi neanche chiamarlo sesto senso. Racchiude le aspettative di sette giorni, ma non puoi chiamarlo settimo senso. È variegato, personale e intimo.
Alcuni non rinuncerebbero alla gita fuori porta neanche da morti, altri non rinunciano a poltrire neanche da vivi…
Nel frattempo i “morosi” e le “morose” progettano romanticherie e sdolcinerie; non quelli in ritardo con con affitti e pagamenti, gli altri, quelli coi sensi già attivi dal venerdì…
Altri, addirittura, si tengono “libera” la domenica per potersela godere in pieno e dargli un vero “senso”, come se ogni programma non possa essere all’altezza e lasciasse un senso di vuoto e di non adeguato.
Per me la Domenica è un gioco che non mi sembra oggi. Mi sembra ieri o domani e in ogni caso mi attrae, una cadenza che associo al divertimento.
Nella testa macino chilometri, corro e in un attimo sono lontanissima…spiaggiata!
Ballo cose, guardo vele, sogno dolci.
Faccio gente, sento vento, dormo facile…
Mangio liquido, godo musica, sdraio nuvole…
Bevo solido, corro celere, penso magico…
Sento una lucidità che non ho.
Scodinzolo col piede per dire che l’immaginazione mi attraversa e io ci sto!
Metto a letto il sole e meno male che viene la notte a separare i giorni che finirebbero con l’accapigliarsi fra loro nell’ora tarda…
E a quell’ora è come se devo disfare i bagagli del viaggio mentale, ma è emozionalmente complicato.
Ancor prima di lasciare tutto così all’attimo che precede il salto nel vuoto, il sonno, penso che la domenica è andata, qualcuno ha toccato il tasto stop.
Un giorno di sogni da chiudere nel cassetto e tirar fuori diavolerie per prenderci a randellate il lunedì.
E, comunque, meno male che, fra una cosa e l’altra, ironie e metafore, i gelati in frigo non finirono mai!