Il Seduttore non è uno a cui piace stare seduto… E’ uno che di fantasia viaggia più veloce della luce e il virtuale per lui non è sinonimo di virtù.
Il suo essere ambito è regolato da un pugno di ferro in un guanto di velluto. Galante e attento, in parole povere un gran paravento!
E, non è bello dirlo davanti a tutti, ma anche se sembra uno con una malattia imbarazzante, l’ “amo” che ispirava e che veleggiava nei corridoi, non si riferiva mica ai pesci, ma al pensiero conduttore del giorno e della notte delle “une” e delle “altre”.
Aveva il cuore impegnato lui, ma tutti gli altri organi liberi… E con la paga da soldato e i vizi da generale, riusciva a farsi invitare…già…il fascino è l’arte di farsi dire dire di “sì” senza aver fatto domande!
Avevano la passione alta e tutti i nudi venivano al pettine… Corridoi infuocati anche d’inverno. Che poi, con finta noncuranza, passavano tutti di lì…al confessionale camuffato da distributore di bibite e caffè.
E tutti dicevano, chiedevano, mentivano…sostavano come in un caravan serraglio, giusto il tempo di rifocillarsi di pettegolezzi, dicerie, cose…
E fu così che anche il calcolo delle probabilità ci azzeccò e fece in modo che, inevitabilmente, un giorno, le “une” e le “altre” si incontrassero.
Non ci è dato a sapere quanto tempo e parole furono spesi per capire e capirsi, fatto è che le cose cambiano, in meglio o in peggio a seconda delle situazioni.
Additato, smontato, risibile, grottesco e costretto a farsi venire dal bar vicino un tiepido caffè…
Le “une” e le “altre” diversamente uguali sul carro dei vincitori e quello che le donne non dicono è quello che non occorre dire.
I tempi cambiano…in meglio o in peggio poi si discute.