“Per dieci minuti”, il nuovo libro di Chiara Gamberale, mi ha catturato sin dalle prime pagine; leggendole sono entrata subito in empatia con Chiara, la cui storia per molti versi mi ricordava la mia; ci ho messo un po’ a decidere se andare avanti o meno di fronte all’angoscia che mi assaliva leggendo della vita della protagonista all’improvviso distrutta. Venute meno le certezze del matrimonio, della casa, dello stesso paese da una vita, Chiara accetta la sfida della psicologa e preme sull’acceleratore che le consentirà di percorrere in breve tempo nuove strade, mai percorse prima, che la porteranno a una nuova serenità interiore.
Ogni giorno per un mese si impegna a fare per 10 minuti qualcosa mai fatta prima nella vita: mettere lo smalto fucsia a mani e piedi in pieno inverno, camminare all’indietro in centro a Roma, suonare il violino, cucinare pancake, fino a entrare nel negozio vicino a casa, mai visto prima. Perché sono le azioni che compiamo ogni giorno che costruiscono quello che siamo e alla fine della storia, che si snoda lungo il racconto delle nuove azioni, Chiara si scopre diversa e migliore.
“Per dieci minuti”, oltre ad essere ben scritta, è una storia che scorre veloce e ti lascia con un messaggio positivo: è possibile cambiare e stare meglio, anche di fronte al crollo delle certezze, e siamo noi, con le nostre azioni, a rendere possibile il cambiamento.
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